1/05/2021 – 30/04/2022: almeno 148 persone, soprattutto ragazzi al di sotto dei 30 anni, hanno denunciato di essere state vittime di omofobia. A esse vanno aggiunti gli ospiti delle “Case Rifugio” per persone LGBT+ di Torino, Milano, Roma, Napoli (circa un centinaio).
Gli episodi hanno interessato 62 località che vanno da Roma (2.873.000 abitanti) a Vallefiorita (1.618). Vi è una maggior concentrazione rispetto all’anno precedente (quando si erano distribuiti in 99 località) e si sono verificate sorprese in città finora considerate quasi “friendly” (Torino, con 19 vittime, ha raggiunto il livello di Roma pur contando un terzo degli abitanti).
Si sono registrati picchi considerevoli nei mesi di giugno-luglio e ottobre, quando era in discussione il ddl Zan. Ciò fa pensare a una politicizzazione del fenomeno.
Si assiste a una maggior violenza rispetto agli anni precedenti. Il numero di vittime di violenza fisica, precedentemente inferiore a quello delle vittime di episodi non aggressivi, rappresenta il 56%, alla faccia di chi sostiene che una legge contro l’omofobia punirebbe la libera espressione.
Il luogo preferito dagli omofobi continua a essere la strada. Seguono i luoghi del tempo libero, la famiglia, la scuola, il lavoro.
L’età media delle vittime è sempre più bassa.